Quest’anno la Futsal in Progress rischia di essere veramente competitiva. Sono diverse le società che stanno vagliando l’iscrizione e tante altre sono già certe di esserci. Una di queste è MestreFenice, un club nato nel 2007 che ha quasi sempre partecipato alla manifestazione e con una tradizione sportiva prestigiosa. La prima squadra gioca in A2 – Élite. Per conoscere meglio qualche segreto di questa società abbiamo contattato e intervistato Giuliano Scattolin, responsabile tecnico del settore giovanile.
Da quanti anni che fai questo mestiere?
Sono 25 anni che sono dentro al futsal. Ho iniziato giocando a calcio a 11, poi mi sono ritrovato un po’ per caso a soli 20 anni a essere giocatore allenatore nel futsal. Ho capito che far crescere e gestire i ragazzi in questo sport fosse la mia passione e da quel momento non ho più smesso di allenare.
Cosa ti gratifichi di questo ruolo?
Saper di aver fatto crescere un ragazzo. Sia quando capita di ritrovarselo nel futsal ad alti livelli, ma anche semplicemente averlo fatto diventare uomo. Vi racconto un aspetto curioso: oggi mi capita allenare i figli di persone che ho allenato 20 anni fa. Io rivedendoci in loro i padri, li chiamo proprio con il nome dei papà. In un certo senso come se il tempo mi si fosse congelato. Per non sbagliare uso il cognome, così sono sicuro di non commettere errori.
Invece hai parlato di ragazzi diventati giocatori di alto livello che hai avuto il piacere di allenare. Puoi citarne qualcuno?
Non voglio fare l’esagerato ma saranno almeno una quarantina nomi che ho cresciuto e oggi si trovano a fare questo sport ad alto livello. Posso dirti Edoardo Botosso o Barnaba Bui, ma anche Luca Vido che dal futsal è arrivato al calcio professionistico e oggi gioca alla Reggiana in serie B.
Cosa vuol dire entrare dentro la Fenice?
È una società seria e leale. Qua c’è un grande senso di appartenenza. Vogliamo insegnare lo sport, ma anche i valori umani. È come se fosse una grande famiglia e come in tutte le famiglie magari si può anche discutere, ma poi tutto si risolve. È un ambiente sano, basato sul confronto.
Anche quest’anno sarete alla Futsal in Progress?
Certo, iscriveremo una nostra squadra in tutte le categorie. Ci piace un torneo come questo perché fa crescere i ragazzi. È un’esperienza altamente formativa. Si va fuori città, si incontrano altre realtà e i giovani crescono prima di tutto come persone.
La Fenice però organizza anche un suo torneo?
Sì, in inverno. Nell’ultima edizione ci sono state oltre 40 squadre iscritte. In quella fase della stagione è probabilmente uno dei tornei più prestigiosi in Europa e più internazionale con club che vengono da ogni parte del mondo.
Chiudiamo con la domanda delle domande: cosa ti ha dato il futsal?
Ho 46 anni, il futsal è la mia vita, quando superai l’esame a Coverciano presentai una tesi dal titolo “Formare il giovane atleta verso l’alta prestazione”, ecco nella mia carriera ho provato e sto provando a mettere in pratica quello che ho scritto tanti anni fa.