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SERGINHO, QUARTU CALCIO A 5: “AL FUTSAL IN PROGRESS PER CRESCERE E CONDIVIDERE”

Il viaggio verso la prossima edizione del Futsal in Progress continua. Dopo aver chiacchierato con Giuliano Scattolin del MestreFenice questa volta si arriva in Sardegna. Tra i club iscritti, infatti, c’è il Quartu Calcio A 5. È la prima volta nella storia della manifestazione che partecipa un club sardo. Ne parliamo con Serginho, giocatore in prima squadra, ma anche con un ruolo dirigenziale essendo il responsabile tecnico giovanile.

Giochi ancora, ma hai anche un ruolo manageriale. Come si riesce a fare bene entrambe le cose?

Le responsabilità sono diverse. Quando non gioco, i miei obiettivi sono di maggiore responsabilità. Qualsiasi cosa accada io devo dare tranquillità e indicare la giusta direzione per superare problemi e criticità. In campo, invece, si fa parte una squadra dove ognuno deve fare la propria parte. Tornando al ruolo nel settore giovanile, mi piace tantissimo dialogare e confrontarmi con i giovani. Pensare che qualche anno fa non mi sarei mai visto con un ruolo che non fosse stato quello di giocatore. Invece oggi mi diverto tantissimo. La vita, d’altronde, ti regala sempre piacevoli sorprese.

Dal Brasile, alla Sardegna: ma come ci sei finito?

Ci sono arrivata ormai quasi 20 anni fa. Ho giocato anche con il Cagliari, la Sardegna è diventata la mia seconda casa. Io sin da subito, come tutti i brasiliani, giocavo sia calcio che futsal. Anzi a dire il vero giocavo bene anche a pallavolo. Poi a 16 anni ho scelto quello che sarebbe diventato lo sport della mia vita. Arrivare in Italia mi ha fatto crescere come uomo. In quegli anni non è che c’erano gli smartphone che ti collegano con il resto del mondo in un secondo, al massimo si poteva fare qualche videochiamata ma ti dovevi mettere d’accordo fissando un orario. Insomma, tante difficoltà che mi hanno formato come persona aiutandomi a diventare uomo.

Come è cambiato il futsal in Italia in tutti questi anni, è migliorato?

Sicuramente rispetto ai primi 2000 la situazione è migliorata. Manca ancora una certa cultura, ovvero i ragazzi non crescono ancora con l’idea che possano essere giocatori di calcio a 5. Noi stranieri contribuiamo ad alzare il livello e il modo di gioco. Dovrebbero però aumentare le scuole calcio per i giovanissimi.

Tornei come il Futsal In Progress aiutano?

Certamente. Proprio per questa ragione il Quartu Calcio A 5 ha deciso di fare questa esperienza. Arriviamo con tre squadre under 13, una composta da tutti 2013. Portiamo anche due ragazze che giocheranno nella categoria maschile. Nel complesso manifestazioni di questo tipo aiutano a far crescere i ragazzi, è un’esperienza fuori casa dove ci si confronta con società che hanno modi di lavorare diversi. Come società abbiamo deciso che i genitori che volessero venire non potranno dormire nella stessa struttura delle squadre. Una scelta che vuole contribuire a rendere l’esperienza unica e formativa.

Cosa dirai ai tuoi ragazzi poco prima di partire per Montesilvano?

Gli dirò che stanno andando a fare un’esperienza nuova, di gruppo e dove l’obiettivo sarà condividere il più possibile. Che dovranno aiutarsi, se necessario e, naturalmente, divertirsi.

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